È molto semplice dire e ordinare tramite un DPCM “chiudiamo tutto!”. In Italia ci sono, una classe politica, dei dipendenti pubblici, delle confederazioni, dei sindacati e i loro dipendenti che percepiscono uno stipendio sicuro, oltre a chi percepisce un reddito di cittadinanza. Purtroppo però ci sono anche delle aziende, dei commercianti e delle libere professioni che percepiscono un reddito solo se lavorano. Ai dipendenti del settore privato, la cassa integrazione riduce lo stipendio che non risulta più sufficiente a vivere. Le persone che vivono ai margini durante le chiusure non percepiscono alcun reddito.
silvagni
Dopo tutti gli errori commessi nella gestione del lockdown, riteniamo che le decisioni da Voi prese per gestire la “ripartenza” siano perfino disastrose. Purtroppo tali decisioni hanno provocato il collasso della nostra economia.
Non entriamo qui nel merito delle misure sanitarie imposte agli italiani (ne abbiamo già parlato nelle precedenti 6 lettere che abbiamo scritto). Tuttavia, fa rabbia osservare l’autostrada a 6 corsie per l’invasione del nostro Paese che si è aperta con il “decreto regolarizzazione”. Fa rabbia notare come si consenta agli immigrati clandestini di violare le misure di quarantena, in spregio al buon senso, alle nostre leggi ed alla salute dei cittadini. Tutto questo senza che ci sia alcuna visione strategica riguardo ai rapporti con la Libia.
“Al momento si galleggia. E si naviga a vista. La batosta vera rischia di arrivare a settembre. Quando la cassintegrazione, quella finora promessa e arrivata solo a pochi, sarà esaurita e le imprese che non sono riuscite a ripartire porteranno i libri in tribunale. Elvio Silvagni, patron del famoso marchio Valleverde, è un ottimista di natura. Ma questa volta scuote la testa. È perplesso.
Gli interventi varati dal governo non li ha né visti né digeriti. E per lamentarsene pubblicamente ha convertito la pubblicità istituzionale per decantare le proprie scarpe in una massiccia campagna mediatica per indicare e denunciare ritardi ed errori del governo nella gestione di queste fasi dell’epidemia.
È da alcuni mesi che si parla di questi prestiti dall’Europa, esclusivamente per la Sanità, di 36 Miliardi. Come al solito alcune forze politiche dicono sì e altre dicono no. In questo momento il problema resta nelle mani del Governo.
Inizialmente il Presidente del Consiglio ha detto no, le forze di estrema sinistra sì, le forze create dal comico dicono no. Purtroppo nessuno ha mai detto quanti soldi servono ancora per la sanità. In questi mesi sono stati fatti investimenti, sforzi disumani per potenziare le strutture, grazie anche alla generosità del popolo Italiano, e il comportamento eroico del sistema ospedaliero. Una buona parte dei prestiti potrebbe servire per la Copertura del decreto Rilancio, togliendo quei fondi, normalmente stanziati per la sanità, sostituendoli con quelli del MES. Gli italiani dovrebbero essere informati.
Valleverde ha scritto e pubblicato su alcuni quotidiani delle lettere indirizzate al Presidente del Consiglio e al Presidente della Repubblica inerenti l’emergenza Covid-19.
Purtroppo sono risultate lettere morte. Il Governo sta trattando gli italiani in un modo veramente scandaloso, dopo averli privati della propria libertà trincerandosi dietro ai virologi e ad una montagna di esperti.
Il patron di Valleverde: “Noi imprenditori vorremmo fare i tamponi ai nostri dipendenti, ma non siamo riusciti ad averli”
Mentre l’Italia procede, pur tra mille incertezze, sulla strada della riapertura delle attività ancora ferme, alcuni settori soffrono più di altri: tra questi c’è senz’altro il calzaturiero, che insieme all’abbigliamento è stato fortemente penalizzato dalle misure di contenimento della pandemia, a causa della chiusura dei negozi al dettaglio (con parziali eccezioni per la calzature dei bambini).
COVID-19 mascherine e tamponi. Lettera al Presidente del Consiglio e p.c. al Presidente della Repubblica
La mia azienda produce calzature: per fabbricare un paio di scarpe, una volta definiti stile e design partiamo da un prototipo e ne realizziamo la scheda tecnica. Una scarpa è composta da centinaia di componenti, che vanno quantificati e valorizzati per arrivare al prezzo del prodotto. Questo si fa sulla base dei materiali scelti, che devono essere idonei per ogni tipo di calzatura.
Ci sono poi istituti che testano tutti i materiali (il più importante è il TUV, presente in tutto il mondo, anche in Cina) potevamo utilizzarlo per gli acquisti prima di importare prodotti inadeguati in Italia: uno dei materiali di base più rinomati anche per le mascherine è prodotto dalla 3M.
L’imprenditore calzaturiero romagnolo Silvagni condanna le scelte del governo per non aver ancora avviato la riapertura dei negozi: “Abbiamo 600mila paia di calzature ferme nei magazzini“
«Chi fa impresa nel settore della moda come me chiede solo di poter riaprire in sicurezza fabbrica e negozi, è settimane che lo chiediamo. Ma di fronte a un Governo incapace di assumersi responsabilità e che gestisce l’emergenza senza curarsi della tenuta sociale ed economica del Paese non ci resta che alzare la voce».
- 1
- 2